Tratto dal libro di Conce. G. Scardaci
La Chiave Puentes, proiezione catartica Francisco Puentes
Secondo esercizio di preparazione della coscienza, la Riflessione:
LE DUE PREGHIERE
Il libro “La Proiezione di un Uomo Epico” inizia con due preghiere. La prima si chiama “Ai Piedi dell’Umanità” ed è rivolta proprio all’umanità in genere. Il vecchio uomo Epico che ho incontrato in un posto sperduto del globo, prima di iniziare a parlare e trasmettere il suo sapere, a me giovane che lo ascolta, mi invita ad inginocchiarmi e a pregare prima di tutto per lui. L’invito ad inginocchiarmi e recitare una preghiera altro non è che un atto di umiltà per mostrare a chi lo ascolta, che a prescindere da ciò che lui dirà, non disprezzerà mai il genere uomo, perché non cadrà nella vanità di sentirsi migliore di qualcosa a cui egli stesso appartiene, l’umanità. Dal libro “La Proiezione di un Uomo Epico”:
Giovane viaggiatore sconosciuto, prima che io inizi a parlare, inginocchiati ai piedi del fuoco e ripeti con me: Io faccio Atto di Umiltà e di Verità.. Io sono quel che sono, un semplice Uomo, Crocevìa del Bene e del Male.. Io Amo ogni bene, Materiale e Non.. Io Amo il Piacere della Carne, il Buon Cibo, l’Arte, la Musica, la Tecnologia, come anche il Ridere di cose Sciocche.. Io Amo il Genere Umano e cerco il meglio in ogni suo fare ..
Io Amo il Genere Umano e so di portare in me tutto il Peggio che esso possa dare…
Quale è il senso del recitare questa preghiera? Prendere coscienza! Tutto ciò che noi critichiamo come negativo dell’umanità, pur non esercitandolo, lo portiamo dentro anche noi, quindi non dobbiamo criticare per disprezzare, perché nel farlo finiremo con il disprezzare in qualche modo noi stessi, cosa che inevitabilmente ci porterà conflitto. Quando giudichiamo invece, dobbiamo farlo con l’idea di portare luce sulla nostra barbarie ed un cambiamento positivo, così da capire cosa abbiamo sbagliato trasformandolo in arte e progresso. Ogni esercizio evolutivo deve partire da questo princìpio ed anche voi dovrete iniziare a praticare questo esercizio di umile preghiera. Chi vuole iniziare la pratica di tale viaggio interiore deve prima fare un atto di umiltà, per capire che i risultati a cui deve arrivare non sono solo per se stesso, non lo possono essere se sono vero progresso. Tali risultati non sono per arrivare ad essere un profeta o un saggio, bensì possibilità di evoluzione per tutti, proprio attraverso l’illuminazione del piccolo uomo o mondo che siamo.
Bisogna essere consci nell’iniziare questo cammino, di essere semplici uomini, ed in quanto tali di essere umanità con le sue imperfezioni, debolezze e difetti, con le proprie incapacità, accettandole non con rassegnazione ma con umiltà progredita, illuminata.
Tale esercizio sarà anche il contrario del rumore e della ribalta, sarà esercizio di silenzio e costituirà la trama di una vita umile.
Considererò tutta la mia vita come un Profondo Estremo Esercizio. Coltiverò ogni giorno la mia voglia di mettermi in discussione, non per sentirmi superiore, bensì per illuminarmi e migliorare.. Ed è attraverso questo cammino che avrò la possibilità di dare coraggio e speranza.
L’esercizio Catartico segue i princìpi dell’uomo Epico e non è fatto per avere potere, lusso, soldi o titoli di vana grandezza.
Se intraprenderete questo cammino con queste finalità o sentire, che non perdiate tempo, perché nessun esercizio evolutivo potrà mai esservi. Questo è anche un andare che non potrà in alcun caso essere contro qualcuno, è un cammino d’amore e di pace e non potrà essere diretto per far del male o crescere nell’orgoglio, anzi ogni giorno ci mostrerà le nostre pecche:
Mi riprometto di portare con me della Luce, ma usandola sempre come un esempio per qualcuno e mai contro Nessuno.. Perché non si debba mai partire dall’Odio o dalla superba vanità, che sono per la loro capacità di essere Maestro nel trasformarci, una delle maggiori cause dei problemi dell’Uomo.
L’altro esercizio da compiere, a cui si rifà il vecchio uomo Epico è “Tra i fiumi di un Vulcano”, ed è una preghiera rivolta invece direttamente a se stesso. Il vecchio uomo prega se stesso di capire l’importanza profonda del compiere l’esercizio estremo e di avere la forza di non cedere alla pigrizia, alle indegne scorciatoie, di non perdere mai la determinazione. Prega se stesso di credere sempre in ciò che compie e di mantenerlo; e di essere umile per non perdere lo spirito e la miseria di vanità con cui lo ha intrapreso, vivendolo in ogni spazio/tempo della sua vita, fino a diventare parte del suo stesso respiro:
Ogni Giorno devi pregare la tua forza per Mantenere l’Impegno che hai Intrapreso.. Ogni Ora devi pregare la tua Luce per perseguire i tuoi Scopi di Pace, Amore e Bellezza.. Ogni Minuto devi pregare di non essere stolto nell’abbandonare per debolezza il tuo impegno ed il tuo esercizio, qualunque cosa accada.. Ogni Secondo devi pregare di avere l’Onestà di metterti in discussione.. o di non entrarvi se non ne scorgi alla fine della Luce.. Ogni Attimo devi pregare Te Stesso di essere semplice e forte nel mostrare ciò che sei, anche a discapito di ciò che hai per tanto tempo e con fatica, falsamente accumulato.. Ogni Respiro, senza esitazioni, sii pronto ad abbandonare Te Stesso per seguire il Bene Comune..
Queste sono solo due piccole parti delle preghiere recitate dall’uomo Epico, ma sono già sufficienti a spiegare con quale spirito e quale fine dovrete iniziare il cammino evolutivo dell’illà. Chi vorrà, avrà una grande occasione come l’ho avuta io, di sprofondare in se stesso e scoprirsi rivelandosi.
Iniziate dunque con il recitare queste due preghiere ogni giorno, in qualunque momento vogliate o magari prima di cominciare la vostra giornata sociale. Recitatele anche in una sola frase o racchiudetele in pochi secondi. Ripeto non è un esercizio facile. Non crediate che siano solo parole, perché invece è energia che infondete a voi stessi e agli altri, ed è un esercizio che pur essendo rivolto a tutti, non è sostenibile da tutti. E quando la vostra vanità vi farà credere di arrivare facilmente a carpirne il segreto ed il vero significato non ascoltatela, perché non tutto ciò che vediamo e sentiamo è veramente ciò che sembra e capiamo.
L’esercizio catartico è uno strumento immensamente potente e luminoso, ma non è un capriccio o una strada di vizio e benessere, anzi molte volte è scomodo nello scoprire aspetti di voi stessi che non avreste mai voluto che venissero fuori. Perché seguirlo dunque? Perché anche il mostrarvi le vostre debolezze sarà comunque un prenderne coscienza, quindi conoscenza. Non occorre illudersi e cercare nell’illuminazione ciò che immaginate o credete che essa sia, piuttosto cercatene l’essenza in ciò che voi siete veramente.
Foto “il vulcano invidia il pollo” opera di Conce. G. Scardaci
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