Mi è capitato proprio la scorsa settimana di fermarmi sulle news in TV facendo zapping, dove iniziava un servizio in cui mi veniva mostrato il video di una bambina, credo intorno ai 3/4 anni che cantava sul divano una canzoncina, davanti alla mamma che intanto la riprendeva. Bello no!?
Poi la cronista commentando le immagini del video diceva che la normalità non esiste nei paesi flagellati dalle bombe, e che questo video si sarebbe trasformato in un attimo in orrore, per l’arrivo di una bomba che avrebbe spezzato la vita di quella bambina e di quel video che la riprendeva. Beh! peccato che la cronista abbia detto tutto ciò in contemporanea con il video, dunque con il cadere della bomba, con l’attimo in cui ho visto la faccia della bambina terrorizzata per il fragore nel suo ultimo secondo di vita e l’immagine video della mamma che tremando scossa cadeva e poi si rialzava.
La cronista concludeva la sua opera di presunta informazione così, lasciandomi paralizzato, sbigottito, affranto, commosso e ho scolpita ancora in mente e credo l’avrò per sempre, la faccia di quella bambina che cantava e che poi soprattutto moriva terrorizzata. Se mi è servito? Se così ho capito realmente come in un attimo si passi dalla gioia al terrore durante la guerra? Forse dite che adesso sono più sensibile di prima? No! non è così.
Molti specialisti di “presunta buona comunicazione” direbbero che l’obiettivo è stato centrato avendo toccato le mie emozioni, le mie sensazioni, rendendomi così:” sensibile, partecipe”; altri giornalisti invece, affamati del loro oppiaceo naturale la notizia, la sensazione, direbbero che bisogna raccontare tutto, che la gente deve sapere perché è diritto e dovere di cronaca, d’informazione, e che non devono mai esservi censure. Ma raccontare qualcosa, non vuol dire doverlo mostrare ad ogni costo, tranne che si vogliano usare le immagini come dopanti dei sensi.
E poi vivendo in questo mondo, vi assicuro che sapevo già che ad Aleppo c’è la guerra, e anche che se tirano le bombe sulla gente questa di solito muore, come anche che durante la guerra si vive nel terrore e nei patimenti. Soltanto che io oggi mi porto in più immagini di scene che non volevo vedere, ereditare, trasudare sparatemi in faccia senza preavviso.
E so che qualcuno dirà : “E’ giusto che il mondo sappia per colpirne l’attenzione, e se non vuoi vedere qualcosa cambia canale o non guardare le news, perché lo sai!”
Ora ammettendo che qualcuno possa vedere l’utilità nel mandare in onda tanta crudezza, mi chiedo cosa avrà pensato mio nipote o un bambino vedendo come me quel video a sopresa, ma ancor prima cosa direbbe oggi quella bambina, con cui ho condiviso la sua morte praticamente in diretta, circa l’offrire l’immagine della sua esecuzione live in mondo visione, se lo avrebbe considerato un diritto di cronaca, d’immagine, e rispettoso ??!
D’altronde chi è che oggi non donerebbe felice l’immagine di se stessi mentre esplode e muore per onorare il diritto di cronaca?
Questo modo così crudo e truce di raccontare l’orrore o celebrarlo con l’ intento di spettacolarizzare la morte, è inutile e subdolo.
Se occorre porre un freno, e chi lo dovrebbe fare senza essere un giudice di parte?
Vorrei rispondere a queste domande e alla barbarie che sono stato costretto a vedere, attraverso la lettura di un passo del mio libro ” La Proiezione di un uomo Epico” dove un vecchio e saggio Maya durante un mio viaggio in un posto sperduto del mondo mi parla della Distorsione comunicativa dell’informazione:
Tratto dal libro di Conce. G. Scardaci
La Proiezione di un Uomo Epico, proiezione catartica Francisco Puentes
Considero l’uomo che cavalca l’oggi, come un bambino senza controllo, abbandonato a se stesso proprio da se stesso.
Un abbandono operato da una viziosa e lasciva libertà, che permette a tutti di permettere, senza un parametro di sobrietà, di finezza culturale o saggezza popolare.
Questo è.. preoccupante esempio di Distorsione sociale..la Libertà incondizionata dell’Informazione di Informare, che in nome di una folle Presunta Libertà, priva di valori e di freni, crea invece Disordine e Oscurità, producendo Odio e frustrazione.
Oggi siamo pieni di una Libertà di diffondere immagini di Violenza, futilità, Stordimento..capace di offendere, perché può permettersi di non considerare i più deboli e bisognosi.
Libertà, mia Giovane Anima, ahimè, è oggi spesso sinonimo di libera Distorsione. Sommo esempio di Distorsione, è il continuo Esercizio delle Scatole Parlanti ( = TV ) e delle Anime Nere nascostevi subdolamente dietro, solo per poter circuire e guidare gli ingenui di Cuore, o distrarre quelli dalle grandi Mani rovinate dai Solchi.
Oggigiorno..si è operata una mancata distinzione tra la libertà di comunicare, con la responsabilità di ciò che si vuole comunicare.
I Mangiafuoco dell’informazione usano l’antica Arte “Di una Causa e del suo Effetto” richiamando fantasmi terribili del passato, protagonisti di oscurantismo e coercizione d’espressione, per poter liberamente disseminare la Debole Coscienza Sociale con tutta la spazzatura che vogliono diffondere.
Io Definisco questa Società non solo vittima Allucinata, ma anche Despota Allucinante. È come se avesse preso delle erbe medicinali senza le dovute precauzioni, ed ora gli effetti collaterali sono deleteri o peggiori della malattia stessa.
Alcuni uomini nei palazzi del potere continuano astutamente a chiamarle: “Voler vietare la libertà”, o “ frenare il progresso ”.
Ma questa non è informazione né tecnologia, è infatti molto di più, ma di un qualcosa di molto meno valido, è la moderna via di contaminare il pianeta privandolo di quella misura di sensibilità che sarebbe giudizioso portare sempre con sé, ossia un sincero dubbio chiamato sano pudore, ma ormai ribattezzato ad arte dall’informazione “essere bigotti, falso formalismo, voler censurare o ostacolare l’informazione”.
La Comunicazione che comanda i mondi ci dice ipocritamente che è la gente a scegliere di fare le cose o i programmi da vedere. Ma dubito che un Innocente, un’Anima che si stia formando o un debole d’animo o di cultura, possa essere aiutato e guidato verso esempi virtuosi, attraverso questo sistema Apparenza.
Un sistema subdolo che, tirando una fune senza sforzo, condurrà ad una cima che sarà Comunicazione di una Realtà, ma non di Reale Comunicazione.
Foto in evidenza da me intitolata” l’informazione deporta i nostri sentimenti ” è opera di Tiziana Russo
6 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo per leggere e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
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