Piccoli gesti .. alla fine o all’inizio la vita di cosa è fatta?!
Non dovremmo mai dimenticare, che anche quando diamo un semplice buongiorno, noi non facciamo altro che augurare del bene a qualcuno, è come infondere l’energia, come fortificare un qualcosa, è una cosa semplice da fare ma allo stesso tempo molto bella, molto profonda. D’altronde non dimentichiamo che le cose profonde stanno proprio nelle cose semplici.
Un giorno di questa settimana ero al supermercato, e arrivando alla fila della cassa, come è mia abitudine ed amo fare, ho salutato di cuore sorridendo chi mi stava davanti, che era un uomo, un bell’ uomo, anziano, austero, mi ricordava un po’ Paul Newman da vecchio, che mi ha guardato con i suoi occhi azzurri e mi ha ricambiato con il suo saluto.
Poi con una strana faccia, come uno di quelli che dice “lo faccio o non lo faccio”, avvicinandosi tentennate, un po’ di traverso, mi ha detto “Io la ringrazio, le faccio i miei complimenti”. Io da parte mia ho risposto “Sono io che ringrazio lei, ma vorrei sapere come ho fatto a meritarmi i suoi complimenti”.
Il bel vecchio aggiunse: “Perché lei mi ha salutato, e non è solo una questione di saluto, di educazione, che poi non è solo o cosa da poco perché è una cosa importante, ma è proprio perché ho riscoperto in lei qualcosa che sempre più di rado si vede fare, ossia pensare all’altro, un piccolo gesto di attenzione.
La sera stessa una mia amica è venuta da me sconsolata, affranta per i problemi che aveva a lavoro e mi ha detto piangendo che non aveva la forza per affrontarli, non sapeva come reagire.
Beh! Io le ho detto che reagire non vuole dire non avere i problemi, come iniziare ad avere una reazione non vuol dire risolverli.
Spesso guardando all’impresa da compiere, alla nostra idea di vivere noi stessi, dimentichiamo il motivo per cui valga la pena vivere, il reale perché si vada a lavoro, o si facciano e crescano i figli, ossia per stare bene ed essere felici. Come anche confondiamo l’essenza di un buongiorno che consiste nell’infondere energia, con l’usanza, la vuota filastrocca abitudinaria.
Troppe volte puntiamo l’orizzonte, e bramiamo i risultati dimenticando però che sono i piccoli passi quotidiani a fare un cammino, o vogliamo vivere la vita dimenticandoci però di viverla realmente. Lo diciamo ma non lo facciamo come quando diciamo “Buongiorno”.
Quando apriamo gli occhi la mattina e li richiudiamo la sera, dovremmo ritornare invece a salutare noi stessi regalandoci energia.
Allo stesso modo se dobbiamo regalare qualcosa a qualcuno, come ho fatto alla cassa o con la mia amica, meglio donargli un nostro comportamento, nella filosofia della Chiave Puentes chiamato “Fiore Comportamentale” un qualcosa pieno di noi stessi, piuttosto che una cosa materiale. Doniamo un pensiero, delle parole, invece di comprare un biglietto, o invece di comprare un CD creiamone uno noi, dedicando del tempo nel farlo.
Non occorre scoprire o compiere chissà quale impresa per essere felici, basta poco per innescare una vibrazione che si ripete e si propaga e si ripete e si ripete e si ripete fino a quando arriverà dall’altro capo del mondo, credetemi è così arriva.
Dunque Buon giorno, Buongiorno, Buon Giorno, Buongiorno!
E con questa riflessione vi saluto..
4 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
Foto in evidenza da me intitolata ” Buongiorno è un sorriso energetico ” è opera mia.
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