Troppe volte si sente dire o diciamo che sfortuna, facevo meglio a dormire oggi e a non uscire di casa, quando commettiamo errori a lavoro, o ci cadono le cose dalle mani, insomma una di quelle giornate che noi chiamiamo negative?!
Io credo nel buon Dio, nelle energie, nelle dimensioni quantiche, nel cosmo e nelle realtà parallele, agli ufo e al DNA, alla reminiscenza o al destino, però posso dirvi che ho preso coscienza anni o forse qualche sentire fa, che quelle giornate negative non esistono.
Ora lasciando stare il caso in cui ti cada un masso in testa da una chiesa ferendoti o peggio uccidendoti, nella maggior parte dei casi siamo noi a creare tutti gli impedimenti o le frustrazioni perché non siamo allineati, cosa significa?
Allineati significa in armonia con noi stessi, intesi non come ego, ma come parte del creato della luce, del sole, della notte dei cicli e perfino delle tempeste.. e per farla più materiale e per scendere ancora più in dettaglio, è una di quelle giornate in cui ci siamo alzati la mattina, ci siamo lavati, profumati, siamo giunti a lavoro ma ci siamo dimenticati qualcuno, ossia il nostro profondo stare bene.
Abbiamo fatto tutto il da fare per noi ma senza di noi, senza capire che quello che facciamo per noi se lo è davvero, non può essere o marciare contro o divenire più importante del nostro essere, non può.
Usciamo di casa senza una nostra parte importantissima, siamo trascinati dalle cose stesse, dalla routine, e l’assurdo è che noi seguiamo a ruota e non conduciamo mai, pensiamo di farlo ma non è così, capite bene?! Pensiamo di essere noi a condurre il gioco “noi stessi”, invece siamo con il pilota automatico, e il nostro addetto a godere dei profumi, alla tranquillità a guardare il sole apprezzandone la luce è acchiappato e trascinato per il collo oppure messo in attesa insieme a bambini, alla scuola, al lavoro giornaliero. Noi non ci siamo.
Essere in armonia con noi stessi significa invertire le parti, per esempio prima di tutto ritornare a respirare. Quanti di noi fanno o hanno il tempo di respirare o meglio di sospirare per stress e stanchezza prima che sia passata almeno metà della giornata?
Essere equilibrati non vuol dire essere perfetti, guru o santi, intendiamoci, perché con il tran tran quotidiano e non vivendo in Tibet o in una spiaggia con un oceano davanti, dove si può forse meditare con calma, è diventato impossibile ricordarsi pure di respirare.
Come fare a riequilibrarsi? Semplici cose! Ricordiamoci di respirare per esempio.
Respirare Respirare Respirare, non vuol dire farlo meccanicamente ma coscientemente, pienamente, prendersi quell’attimo per sé che crediamo di non avere più e che è diventato un abominio, perché uccidiamo noi stessi.
Dovremmo prendere coscienza che non esiste un attimo senza di noi, non esiste. Quando come dicevo facciamo stupidaggini prendendo decisioni sbagliate o confuse, torniamo a casa dieci volte perché ci dimentichiamo qualcosa o restiamo a piedi con la benzina o ci fanno una multa, non c’entra la sorte, e non è vero che si sono messi d’accordo perché ce l’hanno tutti con noi , la verità è molto più semplice, è perché non siamo allineati.
Ci presentiamo dinanzi le situazioni affrontandole sempre con lo stesso noi, lo stesso che ha lottato la mattina a lavoro, che ha preparato i bambini, che ha fatto la fila alla posta o litigato in banca e che poi tornato a casa con il compagno o moglie è così stanco che risponde male o non risponde proprio, che vede tutto nero, che si sente solo o incompiuto.
Ancora la stessa domanda: Noi dove siamo?!
Dobbiamo tornare all’armonia, a parlare con noi stessi o a guardarci negli occhi e non come facciamo a gridare come se fossimo due piani sopra noi stessi come dalle scale.
Quando succedono dunque le cose è un allarme, un avviso o se vogliamo una poesia o un’ email del nostro profondo che ci dice basta! Fermati ti prego!
Oggigiorno perfino quando facciamo qualcosa di bello per noi, siamo così abituati a farlo in maniera confusa, lontana dal nostro sentirci bene, come per esempio quando siamo in vacanza, che la cosa più bella diventa stressante, diventa un impegno. Invece la nostra vita pur con le sue difficoltà è da intendersi sempre come una vacanza.
Riporterò di seguito un estratto del libro la Chiave Puentes dove si dà l’esempio di un esercizio per allenare quotidianamente il nostro spirito a essere Spirito Quieto, questo esercizio serve a capire che non c’è niente più importante di noi, del nostro stare bene che è paragonabile a uno dei nostri bisogni fisiologici, è un’impellenza, cicli che non sono altro che espressione della natura a cui non possiamo resistere o opporci.
Esercizio dei bisogni di fronte a Papi e Regine
Partite dall’umiltà delle cose semplici per non trovare scuse e fermarvi nell’esercitarvi.
Forse quando dovete fare i vostri bisogni dovunque vi troviate, e con chiunque siate, non trovate la maniera di espletarli, non è un’esigenza naturale superiore a chiunque abbiate dinanzi, Regine, Capi di stato, Papi o Ministri?
Ed allora come fate naturalmente per un bisogno fisiologico, potete allo stesso modo trovare sempre un momento per creare la vostra tranquillità la vostra foresta, il vostro fiume, il vostro equilibrio nella cascata, perché anche esso è un’esigenza naturale. Pensate ancora che nella vostra vita non potete farlo? Se è così, usate il momento in cui fate i bisogni ogni giorno per poter creare il sole, la luna e la sabbia. Non potrete dire che non avete tempo per creare la felicità perché è un bisogno primario, e come i bisogni prima o poi lo farete la creerete.
L’osservazione e l’ascolto di noi stessi, esercitandoli nelle nostre profondità può significare ritrovare l’energia come se fossimo circondati dalle cascate o dai fiumi e ciò ci aiuterà ad allenarci e a capire cosa siamo nel mondo.. è così che impareremo ad usare il silenzio come energia depurativa.
Amici e Nemici miei, la nostra vita è al nostro servizio e non noi al suo!
Dunque quando sembra capitare una di quelle giornate terribili, rallentate, fermatevi se occorre proprio per riflettere e meditare, perché non c’è nulla più importante di noi.
Quando vedete che anche l’arredare una casa, organizzare una vacanza o perfino la vostra festa di compleanno non vi arreca più piacere ma stress, fermatevi perché queste cose non siete voi, sono per voi e mai contro, dunque non siatene schiavi. Immaginatele come situazioni che seppur belle hanno il sapore di un complimento formale ma privo di verità, vacuo, finto a che serve?!
Se vogliamo fare bene a noi stessi, dobbiamo necessariamente e prima, essere bene.
E con questa riflessione vi saluto.
5 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
Foto in evidenza da me intitolata ” Giornata disastrosa? No! io assente perfetto!” è opera mia.
Leave A Reply