È innegabile che si sia perso il bandolo della matassa. Rimpinguiamo i telegiornali con dosaggi sempre più alti e incontrollati di proteine ed integratori dell’odio, spacciati come sicuro rimedio alla povertà, al dolore, alla fame che affliggono quotidianamente la popolazione. Questi vecchi antidoti, sono vano effetto di errate proiezioni del mondo, di concezioni oscene e ridefinizioni distorte dei valori migliori da parte di alcuni uomini politici e di potere.
È evidente che quest’ultimi stiano facendo dell’odio, della repressione, della mancanza di libertà di espressione la panacea di tutti i mali, la cura per una presunta “italianità”, che a parte la rima ha poco a che fare con l’umanità.
Non credo neanche che per costoro sia solo una questione di soldi o affari, e forse non sono neanche cattivi, loro sono così, vivono proprio così nei loro spazi, nelle loro case, con i loro figli, è questa la loro limitante visione del mondo. Vivono nell’esclusione, nella continua interpretazione del mondo basata su un unico metro, “distinzione, selezione, allontanamento e cancellazione”, e allo stesso modo conducono la vita del paese come fosse la loro, insomma una loro faccenda personale.
La loro forza infatti risiede nella loro ammirevole coerenza nell’ignoranza. Non avendo mai viaggiato, se non per vacanza, e intendendo i confini sempre come barriere e mai come ponti, non conoscono il viaggio come integrazione, non conoscono la misura dell’incontro ma solo quella dello scontro.
Partono sempre e solo da se stessi, detestano o mal sopportano tutto ciò che non rifletta il loro vissuto, ciò che per loro è riconosciuto migliore a prescindere in quanto “simile”, unica versione positiva, valida, ammirevole.
Siamo ai confini della preistoria. Sopravvivenza o morte oggi è ritornato ad essere un ideale, il nutrizionista di un forte sentimento d’odio verso il diverso, la rivalsa sociale, la nuova spada da brandire per chi è frustrato e arrabbiato, e forse la nuova prigione per tutti coloro che dissentono.
Siamo al Far West in una riedizione oscena del film di Morricone, “il buono, il brutto, il cattivo”, dove il buono e il cattivo però sono impersonati dallo stesso attore e non si riesce più a seguire la trama della storia, a causa della gran confusione, e dopo una vita in cui hai creduto di non essere razzista, improvvisamente scopri invece di sentirti d’accordo con chi lo è.
I Nuovi curatori dell’italianità criticano l’islam, ma loro per primi sono i veri integralisti che fanno per mesi e mesi digiuno di umanità, creando harem di seguaci e proseliti tra i disperati.
Purtroppo gli italiani storicamente commettiamo sempre gli stessi errori, seguendo figure in evidenza ma sbiadite, dedite alle loro bandiere o stendardi, che ogni cinquant’anni si ripresentano come le stelle comete, come “i Soliti” “nuovi uomini di credo” o a cui credere, che come nel caso del gobbo italico, o del miracolo italiano, o del venditore di serenità, diventano ladri di energie mirabili che dovrebbero essere rivolte alla coltura umanitaria e non alla cultura del “io italico dunque migliore”, o della buona regola “se non sei buono abbastanza distruggi il tuo nemico” così sicuro almeno non te lo ricorderà.
Ma il problema non è loro, è nostro, perché loro riflettono i nostri disagi, che hanno origine nel piano criminale di alcuni uomini di potere, usurai del progresso, che hanno pensato bene che bastasse aprire le frontiere europee, per abbattere le sane distinzioni tra culture. Come se le persone fossero olive, limoni, creando un ‘onda d’urto culturale chiamata mercificazione dei valori pur di arrivare ai profitti, cosa che inevitabilmente ha confuso le masse.
Hanno preteso di poter comandare dall’alto l’integrazione, “ordinando” di perdere in pochi anni con un semplice trattato, che ci tratta come animali, la nostra identità conquistata nei secoli e di assumerne un’altra, quella del nuovo “Europeo”.
Hanno allargato subdolamente i confini tra gli stati membri, ma hanno ristretto gli stessi verso il resto del mondo, marcando assurdamente ancor di più un confine culturale tra chi è dell’unione europea, e chi non lo è.
Hanno ristretto la nostra libertà proprio allargando il recinto. Capite il subdolo meccanismo?!
Tutto questo ha attentato al buon senso, ha sostituito i giudiziosi perché, i ragionevoli come. Si è diffuso l’odio. D’altronde il diverso se non è compreso, spiegato, risulta strano, diventa odioso, insopportabile, barbaro.
Ci hanno iniettato un vaccino, che poi oggi è la causa del delirio e della febbre alta contro lo straniero, l’omosessuale, il diverso, l’islamico. Solo che abbiamo dimenticato la causa del contagio e ce la prendiamo con chi è malato come noi e che oltretutto non può ricontagiarci. Oggi sono riusciti a far sì che la differenza tra un uomo ed un altro, la faccia il documento, l’origine, la religione.
Ma d’altronde la distorsione è maestra nella magia di mistificare, spostare l’attenzione, o nel riproporre lo stesso identico male attraverso i tempi, semplicemente chiamandolo in maniera diversa, “vu cumprà, meridionale, negro” creando sempre un nuovo nemico con cui avercela. Questo per non dover pensare che il problema invece siamo noi, è la nostra società, la nostra politica, la nostra incapacità nella produzione di benessere e di valore. È come quell’alcolizzato che ogni giorno maledice l’alcool perché è “L’alcool” il problema che gli rovina la vita e non il suo vizio, la sua debolezza.
Basta scegliere ogni volta un nuovo bersaglio, e predisporre la subdola confezione del catalogo del giustiziere buonista modello.
Ecco il postulato del nuovo “Pastore” : “Se lavora, se paga le tasse, se non ruba, se non uccide, se non stupra.. se fa tutto questo per me può restare, ed è mio fratello”. Ma se non ricordo male anche Caino e Abele era fratelli.
E perché poi il precetto è sempre rivolto all’ immigrato, islamico, straniero, zingaro, omosessuale che non deve rubare, uccidere, spacciare, amare liberamente?
E ancora se come dice il nuovo pastore per senso di giustezza: “lo so che ci sono anche gli italiani, e non sono solo loro gli stranieri a fare tutto ciò”, in questo caso la regola occupiamoci “Prima degli italiani” che rubano, uccidono e così via ha una deroga e forse non vale più?!
In verità il nuovo Spot studiato dalla distorsione e dai suoi cani rabbiosi per operare confusione è questo: “Ordine e Sicurezza”. Come se il nutrimento, il pasto migliore per gli italiani che soffrono la fame, sia la “Sicurezza”.. o meglio forse la sicurezza che qualcun altro abbia più fame di noi.
Ma Amici e Nemici miei, se linciare una persona, in più con una bambina terrorizzata in braccio, non ferisce la maggioranza di noi, state tranquilli perché ciò significa che almeno non dobbiamo più avere paura che i terroristi ci sgozzino o ci taglino la testa, perché è chiaro che già da tempo l’ abbiamo persa da qualche parte.
E con questa riflessione vi saluto.
I Minuti d’audio Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perchè abbiano accesso all’ascolto i ciechi, a chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti.
Buon ascolto o buona lettura come preferite.
Immagine in evidenza opera del maestro Hieronymus Bosch
Leave A Reply