Gnam ..Gnam.. succulento..
Nella Chiave Puentes la cucina come la musica sono arti uguali e succulente con forme differenti. Infatti esaltano gusti, alzano o congelano le temperature, producono secrezioni e salivazioni, paralizzando e scatenando emozioni.
La cucina non è solo cucinare, piuttosto è evoluzione, tuffi, planate, piroette nel mondo dell’ uomo in parte animale, ma intendiamoci non solo animalesco.
Occorre tradurre, Amici e Nemici miei, se si vuole procedere andando oltre le etichette o le scatole che qualcuno usa per imprigionarci e tenerci lontani da ciò che è di tutti, il sapere.
Se infatti ci fermiamo e separiamo in nome di presunte vane categorie, invece di prenderle e comprenderle, la musica sarà patrimonio esclusivo dei musicisti, i quadri dei pittori, la cucina solo dei cuochi e la scienza degli scienziati.
Considerando straniere le arti degli altri, senza saperlo ci allontaniamo sempre più da noi stessi, perché i talenti di un uomo sono prima di tutto il progresso di tutta l’umanità che lo circonda e lo ha creato.
Cadendo invece nei personalismi, dimentichiamo le vere sequenze illuminate.
Per esempio, il padre di un uomo considerato geniale, non è meno genio del figlio che ha generato, solo che lo è in forme diverse.
Non sarà stato infatti forse lui a creare l’uomo che poi è risultato un genio? Non ne avrà merito e non avrà preso parte anche lui alla genialità?
Ecco la verità che dimentichiamo, seppelliamo e poi distorciamo.
Non ci pensiamo, guardiamo continuamente al tuffo senza pensare al trampolino. Allo stesso modo guardiamo alla cucina, alla danza o alle scienze come hobby o materie riservate alle professioni invece che come arti, tradotte nella vita pratica e quotidiana come progresso.
Dunque per un uomo come me, moderno ma di altri tempi e che vive e stravive di percezioni, di vivido profumare e odorare, ma che conosce la misura dell’annusare emozioni che sviluppano e scatenano onde emozionali, ho deciso di rendervi partecipi di questa complessa, ma semplice ricetta dell’uomo, creata quando questi era ancora pieno di creato e dunque intriso di natura.
Per quanto detto ecco a voi il Gulash o Gulaysh, per mostrarvi un connubio senza inutili categorie, dove un piatto ungherese che ha origini antiche, contadine, che vuol dire mandria, mandriano e che ha sapore di campo, diventa spartito, e la musica in sotto fondo a sua volta diventa nutrimento..
Paprika, cumino, carne di vitello, note, pomodori ramati, uno stufato dal sapore di altri tempi.
E che dire Tende, silenzi, scalpitio di mandrie quando lo hanno creato, attese e adrenalina di una volta, e oggi chiamato scioccamente solo: “piatto”.
Ma per chi sa apprezzare il degusto dei sensi e del percepire, in un mondo di finzioni e cemento, ecco la differenza tra un semplice ingrediente e una degustazione.
Questo è il segreto del Creato che fa di una persona qualunque una unica e speciale..o di un profumo l’evocazione di un mondo.
In ogni ricetta c’è un rito, ma ancor prima una storia, un racconto, un motivo o uno spartito fatto di segreto e misterioso sentire, che si chiama “Convivio”, dunque condivisione.
Questo video che segue andrebbe condiviso perché è un messaggio attraverso i sensi, e un massaggio odoroso per l’anima che lo riceverà.
E pensare che tutto ciò qualcuno insiste a chiamarlo ancora solo cucina, o danza o musica..
BUON GULASH A TUTTI!
3 MINUTI D’AUDIO Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
Foto in evidenza da me intitolata ” Ricetta o Spartito quale differenza..” è opera mia.
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