File che segue è il testo letto dall’autore
Questa mattina prima di pubblicare mi è caduto l’occhio su un post quello di una donna che neanche conosco e che riversava il suo sentire così: “È così semplice mettere al centro della propria vita gli altri, vivendo e lavorando per loro, partecipando al loro essere felici..
Poi però drammaticamente, almeno per me, mi ha destato con uno schiaffo di profonda sofferenza, forse delusione, tristezza chissà momentanea frustrazione, aggiungendo:
” Tutto giusto, se non fosse per quel senso di insoddisfazione con cui non vuoi fare i conti.
No, ognuno di noi ha il dovere di mettere al centro della propria vita se stesso..con tutta la catena di responsabilità che ne consegue.”
Beh! Che dire! Una raffica di sentire, tuffi, planate su e giù tra i corridoi dell’aver dato e sentito.
Ma il punto è “essere buoni e dedicarsi agli altri vuol dire realmente non mettere al centro se stessi?”.
Beh! Io non credo proprio, infatti migliorando il micro mondo che ci circonda comprendendo le differenze, vedendo chiaramente la barbarie, evidenziando il senso del non senso del vivere solo di emozioni basiche e primarie come carne, secrezioni o denari.. questo è meraviglia cara lettrice, anzi cara “Sentitrice” dovrei dire, dunque ne vale sempre la pena a mio avviso.
Sicuramente il problema è un altro, viviamo in un mondo di scarsa attenzione per il prossimo perché siamo troppo attenti a noi stessi, ma in modo sbagliato. perché è un mondo ricco di separazioni, di non detto, di lasciato correre che da piccola corrente poi diventa Tsunami e travolge tutto e tutti, e poi una volta passato quello che resta non è più come prima.. permane un senso di profonda tristezza, un vuoto assordante che sembra gridare proprio quel rammaricato ma “perché se è così semplice mettere al centro della propria vita gli altri” perché non capirlo?!
La verità è che non sappiamo più capirlo, perché non sappiamo più comunicare con noi stessi.
Ci spaventiamo per ogni cosa perché viviamo nell’inadeguatezza emozionale, e infatti non sappiamo neanche più emozionarci perché consideriamo i sentimenti come un cavallo imbizzarrito pronto a farci cadere ogni volta..
Spesso siamo così confusi e impauriti dall’essere delusi, feriti o traditi per l’ennesima volta, da diventare statue di ghiaccio, lì a parte immobili, intoccabili..
Non sappiamo più decifrare cosa veramente sentiamo, abbiamo confuso il volere con il sapere e il sapere con il sentire..
Abbiamo scambiato le esperienze sensoriali con quello che è vero sentimento, ossia il nutrimento dell’anima.
E usiamo i sentimenti come fossero fili spinati che servono a tenere lontani gli altri, con cui non abbiamo più reale confronto, se non nel segreto sentire dentro di noi o del nostro telefonino..oggi cancelliamo e giudichiamo gli altri con un click in contumacia, senza confronto con loro o possibilità di appello.
Siamo diventati i nuovi pagani idolatrando come fosse Vero Cuore una pietra che lo raffigura.. ma questo però non è vero.
Qualche tempo fa forse eravamo incapaci di amare, ora abbiamo una febbre peggiore, siamo duri e così affossati nelle trincee che abbiamo scavato con paure e dolori, da non vedere l’orizzonte, e ancor peggio non lasciando spazio a chi ancora invece riesce a vederlo e vuole condividerlo con noi questo orizzonte.
Amici e Nemici miei.. la verità è che non siamo più capaci neanche di “Lasciarci Amare”..
I Minuti d’audio Riproducono la riflessione dell’articolo a voce alta, perché abbiano accesso all’ascolto i ciechi, chi lavorando non ha tempo o chi preferisce ascoltare, e quelli tra noi che pur avendo la vista sono diventati i veri Non Vedenti. Buon ascolto o buona lettura come preferite.
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