Marc Chagall o Moishe Segal in ebraico e Mark Zacharovič Šagal in russo.
Lëzna, 1887 – Saint-Paul-de-Vence, 1985), è stato un pittore russo naturalizzato francese, tra i più noti e amati del Novecento. Costretto a lasciare la sua patria, vi restò sempre molto legato, nonostante, a causa della sua religione ebraica e del suo rifiuto di sottostare ai dettami del regime sovietico, come anche fuggirà dai nazisti poi.
Chagall è diventato celebre per i suoi dipinti che sono sognanti, spinti e vivaci da tinte colorate e linee semplici, pervase da un sentimento di spensieratezza e serenità. Le sue opere non sono categorizzabili in un movimento pittorico, piuttosto sono espressione del suo vedere il mondo, diventato stile personale, capace di attingere anche dalle avanguardie contemporanee, per poi andare però oltre seguendo il suo dipingere.
Come sempre mi interessa indagare l’anima dell’artista, prima che la sua tecnica.
Chagall è un esempio di visione cerebro animica, è sangue e colore senza vene che lo contengano per farlo scorrere, è onirico, quantistico, romantico, e pittorico allo stesso tempo. È un sogno da svegli.
In più è tremendamente di rottura con ogni forma di sistema precostituito, è quel a “Sé” che fa dell’artista un mondo indipendente, ammirabile, coraggioso, dove sacro e profano servono solo a credere ciò che si vorrebbe vivere, piuttosto che a vivere ciò che si vede e respira.
Forse è il bambino dentro ogni uomo maturo a poter “acchiappare” Chagall, molto più di un umanide ormai solo maturo, perché Marc C. è tremendamente diretto, difetto, senza legami col peso dell’intelletto, è fluttuante, è il profumo di un fiore prima che il fiore che profumi.
Inoltre usa lo spazio in maniera cosmica, in cui i suoi soggetti si muovono in totale assenza di gravità, d’altronde quella serve a noi uomini figli e schiavi del peso del giudizio terreno, lui invece è spiritualità, amore e beltà.
Amo Chagall perché mi sembra che non gli importi mai di me che lo posso guardare, né mi chieda mai di capirlo, al massimo mi invita a seguirlo. Buon Chagall a tutti.
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