La Meloni e la Jebral due donne forti a confronto.
Due visioni, due mondi se vogliamo Dicotomici, ma saranno poi così diverse tra di loro. Scopriamolo insieme.
Premessa doverosa, non sono schierato politicamente, non mi sento in alcun modo rappresentato da questo parlamento, la mia è una riflessione priva di odio o disprezzo verso qualcuno, anzi voglio mettere in luce degli aspetti sociali, umani di queste due donne proprio per illuminarne i talenti, le prospettive politiche e giornalistiche.
La Jebral ha attaccato la Meloni marcandola come “Figlia di un Narcotrafficante” quindi per la sua discendenza, a mio avviso una uscita molto infelice, orribile.
Facciamo un passo indietro.
La Jebral è Israeliana, musulmana, donna di colore palestinese dunque conosce bene l’emarginazione, ha vissuto la questione e il conflitto israelitico palestinese, ed ha vissuto la tragedia di aver perso la madre suicida in giovane età, è stata affidata dal padre ad un orfanotrofio, e per fortuna sua ha incontrato la direttrice dello stesso che le ha fatto da guida e così ha sviluppato la sua bella carriera, si è sposata e ha avuto una figlia.
La Meloni è cresciuta in borgata, nella periferia di Roma, quindi sa cosa vuol dire il preconcetto delle zone più agiate, la mancanza di infrastrutture, e la difficoltà ad emergere, e anche lei ha in comune con la Jebral l’aver perso un genitore, il padre, ripudiandolo per il suo vissuto o i loro rapporti non mi permetto di entrare in merito.
La Jebral che porta avanti battaglie per le donne contro il sessismo, contro il razzismo e pur conoscendo il dolore di non avere una madre sembra essersi dimenticata e accusa la Meloni, di essere figlia di un narcotrafficante, dunque di portare i peccati e le colpe del padre, diciamo che le rimprovera un peccato di discendenza, proprio lei.
Non ha pensato alla Meloni come prima femmina, bambina sofferente per il padre, adolescente e poi donna, è un nemico politico, va abbattuto punto.
La Meloni fa lo stesso con gli immigrati, e dal palco di un comizio dice di dover prendere gli “immigrati Italiani” del Venezuela invece che quelli di non origine italiana, come se gli immigrati fossero una specie umana, un genere.
La Meloni sicuramente viaggia molto poco, io stesso ho parenti Venezuelani che si sentono molto italiani, ma conosco argentini e Venezuelani stessi che non conoscono nulla dell’Italia, non gli importa, non sanno.
Vediamo come gli spagnoli rimproverino ancora oggi il disastro che Zapatero ha fatto dando libero accesso a tutti i latini americani solo perché di origine ispanica di poter venire in Spagna, lui di sinistra ha dato un diritto basandosi sulla discendenza. Due mondi che infatti si sono scontrati per diversità e lontananza, creando periferie culturali, non avendo pensato che l’integrazione non è solo una questione di nazionalità, bensì un percorso di crescita condivisione sviluppo di valori e visioni.
Entrambe queste donne è come se avessero dimenticato ciò che hanno provato, come se avessero chiuso il loro dolore e si fossero rifugiate nella loro ideologia, svuotata però del Pathos, dell’empatia verso l’altro.
Entrambe seppur talentuose, sono sempre contro qualcuno, hanno sempre un nemico da abbattere, non sento mai una parola di amore globale, inteso come apertura, predisposizione al dialogo per la comprensione dell’altro.
Non saranno cattive, non le boccio a 360 gradi, non condivido quasi nulla, ma sono umane, possono cambiare.
Purtroppo però se continuano a coltivare il loro talento fondandolo sul disprezzo, non hanno orizzonte sociale evoluto, potranno forse avere potere visibilità ma non prospettive umanitarie. Purtroppo entrambe non sembrano allenate alla sensibilità, hanno misure grossolane fondate sul “Con o contro di me” molto tipico di chi ha sofferto, che poi finisce per rifugiarsi in ideologie di appartenenza, di forte identificazione, che però paradossalmente sembrano fare proprio ciò che loro stesse hanno sofferto e di cui sono state vittime. Non sono allenate ai compromessi di buona fattura sentimentale, etica, per poter comprendere, per aspettare, per riflettere sulle altrui posizioni.
La Jebral per esempio ospite nella trasmissione Piazza Pulita ha attaccato tutti coloro che gli andassero “contro” a dire suo intendendolo nell’esprimere un’opinione diversa dalla sua, usando etichette nei loro confronti, razzisti, sessisti, quando nessuno lo aveva fatto.
La Meloni al governo adesso con tutto quello che può creare per aiutare gli indigenti, fossero due anche solo tre poveri ha subito detto sono “Contro il reddito di cittadinanza” Contro, non pensando agli ultimi.
Queste due donne non credo che possano dialogare tra di loro ed è un peccato, l ‘unica chance per farlo è quella di tornare all’origine, all’umanità, “Parlandosi da Madri”, dove le preoccupazioni per la figlia, il loro futuro le loro problematiche sono uguali, una mamma turca, italiana americana è una mamma prima di tutto.
Utopia?
Forse ma sarebbe bello, e sarebbe un segnale di grande evoluzione umanitaria, sociale, Universale.
Eccovi il video articolo.
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