l’ uomo ricambia..
La mamma a quel punto passata la donna dice alla figlia ” Amore, Cucciola, ma non è che devi salutare proprio tutti?!
passato l’ uomo, dice alla mamma: “ho fatto bene mamma, se mi ha salutato vuol dire che mi conosceva, giusto?”
Il nutrimento culturale se è un frutto che dà frutti, se è educazione ed educativo, è la vera bio-nutrizione, perché è ecologico, non può mai far male perché è sostenibile ed un esempio straordinario di liberismo, fondato sullo scambio evoluto ma animico spirituale, dove un dare affinché si riceva non è ridotto mai al singolo prodotto o al nucleo familiare del momento, nasce per diffondersi, propagarsi come crescita culturale umanitaria.
Immaginiamo quello che è realmente la socializzazione, ossia un uomo che abbracci e salga sulle spalle di un altro uomo e ne usi leve e forze, per sostenere il prossimo che salirà sopra di lui, volti tutti a comporre insieme un uomo più evoluto, più elevato non nel rango ma nella visione, nella possibilità di vedere oltre, di prospettiva per tutti.
Vista Veduta Vedetta serviranno per Mappa Rotta e Orizzonte.
La socializzazione rende tutti gli uomini anche se differenti, uguali al momento in cui la vivono, è un addensante naturale.
Serve a trasformarci in altre sostanze, a farci viaggiare in altri ambienti ed elementi, gassosi, fluidi, minerali, ed è usata in ogni parte del globo proprio perché prima ancora è negli uomini di ogni parte del mondo.
Dunque “saluta solo chi conosci” è il primo mattone per l’isolamento, un biglietto senza ritorno.
Le appartenenze e la scomposizione del pianeta in pertinenze rallentano quotidianamente l’ individuo che così resta isolato in una posizione debitoria rispetto al progresso, e anzi diventa facile preda per giochi di sottomissione attuati da alcuni gruppi di potere, caste e logge che ci vogliono tutti ma solo in parte, quella che serve a loro, quella con i paraocchi, che ci spaventano descrivendo lo sconosciuto, chi non appartiene alla cerchia o il diverso culturalmente, come pericoloso, possibilmente dannoso, e quasi mai prezioso.
Diciamola tutta la verità, in un mondo chiamato social solo per giustificare la nascita e l’esistenza di Facebook, la paura dell’ altro o “meglio di quel che non conosci” è diventata il nuovo sentimento, e non è più un semplice istinto di protezione, perché c’è anche quando non serve, c’è perfino sotto il sole in una spiaggia..
è diventata “l’Alimentari della xeno-sociofobia” senza bisogno però di essere razzisti, basta semplicemente aver paura..
È una scuola dove non sapendo come agire si predica a non interagire del tutto..
..dove le proprie emozioni è meglio tenerle a freno, dove le domande è meglio non farsele, le scoperte non scoprirle, le invenzioni non inventarle..
La socialità dell’uomo moderno è il trailer della nuova saga Horror: “Non aprite quell’inadeguatezza voi che pensate”, oppure “Ma Chi le conosceva quando eravamo figlii tutte queste nuove ansie e paure dei nostri figli?!”..
Questa inadeguatezza Amici e Nemici miei, ha purtroppo un sapore di forte masticazione, di intensa e continua ruminazione, per un qualcosa di trito e ritrito, fatto e putrefatto perché non si ingoia mai, un boccone che non deve andare mai giù, proprio perché serve a ricordarci quotidianamente quel meschino:
“Nutri chi è della tua razza, disseta chi ti è più vicino, e bombarda chi vuoi tenere lontano..”
Quel qualcosa chiamato paura che non conosce futuro, perché tende a parlare di progresso del proprio gruppo, del proprio clan come nella preistoria e non parla di Umanità.
È ottuso come quel “devi salutare solo chi conosci”, secondo cui l’uomo che è arrivato sulla luna non sarà mai una conquista per tutti noi,
almeno.. fino a quando non ci sarà andato personalmente anche a lui o qualcuno che lo conosce.
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