In settimana mi hanno chiesto il perché avessi scelto come immagine del mio profilo la foto di due attori protagonisti di Ritorno al Futuro un Cult per molti di noi mitica pellicola anni 80.
Il perché? Un po’ di nostalgia.
Il perché? Un po’ di nostalgia.
Perché era un’ epoca d’oro che parlava di un’altra futura e che forse prevedeva proprio questa di adesso.. ma la crudezza della realtà oggi ha superato di gran lunga quella del film.
Lì nel film infatti si era bloccati e si restava prigionieri in un tempo passato o nel tempo futuro, ma il desiderio più grande era quello di tornare nel proprio perché lo si amava, ci piaceva.. oggi invece siamo bloccati in un’ epoca che credo non piaccia a nessuno perché ne siamo estranei, dove siamo numeri pandemici, un’epoca fatta di paure, di assurde nuove finte pesti, di odio razziale, abbiamo inventato nuove armi pericolosissime fatte di quotidiane infusioni di terrore, dove non ci si bacia, non ci si tocca, dove le sedi della cultura sono anch’esse a rischio contagio e dunque sono chiuse!??! La giustizia è bloccata, lo sport è rimandato, ed è nuovamente vietato l’assembramento, abbiamo nuove città fatte di quartieri e aree colorate quelle Rosse, la gente è impoverita dalla gente stessa che prima del virus ha preso la febbre più dannifica, il panico.
La verità è che hanno inventato la bomba atomica più potente ed ecologica mai esistita, “la Paura dell’ altro”.
Ecco i nuovi comandamenti: ” Evita il prossimo tuo perché può contagiare te stesso”.
Ecco i nuovi comandamenti: ” Evita il prossimo tuo perché può contagiare te stesso”.
I vecchi nuovi regimi hanno riscoperto l’ acqua calda, infatti non hanno avuto bisogno di fare scoppiare nessun missile o sganciare alcun ordigno, è bastato minare tutti i rapporti umani alla base con nuove gabbie ma confezionate al sapore di libertà.
Prima rinchiudendoci con una falsa presunta tecnologia in una nuova prigione, un virus oscuro “i Social” costruiti proprio sul non contatto, sul non chiamare, sul non andare a fare visita, sul non telefonare per sapere come stai..social i cui mattoni sono fatti di isolamento, dove il nostro migliore confidente è lo Smartphone con cui crediamo di comunicare con gli altri, quando invece scriviamo a lui ed è con lui che parliamo.
Poi subdolamente hanno unito l’ Europa ma proprio per isolarci ancor di più, infatti è rendendo con forzature ancora più evidenti le nostre differenze secolari, che hanno creato le nuove insormontabili Frontiere, quelle “culturali” dove non basta un passaporto per comprendersi.
È cosi che hanno creato le nuove mappe e i nuovi Stati, in un solo colpo tutto ciò che non è Europa è diventato il più grande stato al mondo dai confini illimitati, ossia “lo stato di Immigrato”, dove tutti possiamo diventarlo e senza burocrazia basta un po’ di paura.
Adesso siamo noi Italiani a essere un problema, un pericolo essendo presunti untori del coronavirus, siamo noi gli indesiderati bloccati ai confini o nei porti sulle navi.
Adesso siamo noi Italiani a essere un problema, un pericolo essendo presunti untori del coronavirus, siamo noi gli indesiderati bloccati ai confini o nei porti sulle navi.
L’ amata globalizzazione in nome dell’assurdo quanto ipocrita libero commercio è asservita al nazionalismo e al protezionismo dei prodotti locali, siamo tornati ai dazi come secoli fa, abbiamo creato il nuovo muro non più tra Est e Ovest, bensì tra religioni costumi e società, muri che superano di gran lunga la muraglia Cinese. Con la nuova tecnologia abbiamo superato la vecchia xenofobia, adesso abbiamo paura proprio di chi conosciamo quello che era il vicino di casa:
“Rimani a casa tua, non toccare, non infestare..”
Informare è una responsabilità e significa dare forma e notizia ma sulla realtà dei pericoli e non trasformando i peggiori scenari possibili in terrifiche realtà già in opera, prevenire non vuol dire contravvenire alla civiltà, non si può usare la paura come ricetta dell’informazione, usando come fossero sinonimi “virus Letale” e “virus Mortale”, perché il primo non dà scampo, mentre il secondo come tutti i virus è cosa seria, va studiato e fermato, ma può solo in basse percentuali “e in alcuni casi” portare alla morte.
Informare è una responsabilità e significa dare forma e notizia ma sulla realtà dei pericoli e non trasformando i peggiori scenari possibili in terrifiche realtà già in opera, prevenire non vuol dire contravvenire alla civiltà, non si può usare la paura come ricetta dell’informazione, usando come fossero sinonimi “virus Letale” e “virus Mortale”, perché il primo non dà scampo, mentre il secondo come tutti i virus è cosa seria, va studiato e fermato, ma può solo in basse percentuali “e in alcuni casi” portare alla morte.
Un virus letale che mi spaventa davvero comunque non è il Coronavirus, è quello contagiato dall’informazione, per la cui lingua non vi è alcuna quarantena, è senza testa, è sconsiderato e regna incontrastato, si chiama Mass media asserviti ai Poteri oscuri e alla ricerca di Share, si contagia attraverso la suggestione, la manipolazione e la disinformazione, non solo si respira ma è cablabile, è endemico, cova infatti attraverso le TV nelle cucine e nei salotti di ogni casa, è letale perché paradossalmente ogni giorno trasmette proprio da casa nostra, la paura.